Nasce a Nardò in provincia di Lecce, nel 1976 sin da piccola è attratta dal colore e dalle arti visive, frequenta l’ Istituto d’Arte, lo stesso, che da lì a poco, sarebbe stato il suo primo passo formativo in ambito artistico. Si laurea presso l’Accademia di belle Arti di Roma in decorazione pittorica, nel 2001, successivamente Dottorato di Ricerca in Spagna. Si rivela particolarmente incline alle tecniche pittoriche e alle difficili applicazioni dell’incisione. Dopo le superiori, come naturale continuazione della sua indole rivolta alle belle arti, sceglie di frequentare l’Accademia di Lecce dove consegue il titolo specializzandosi nel settore della decorazione pittorica, accanto ad altre esperienze formative come la scultura, il restauro e la pittura dal vero. Già dalle sue primissime opere emerge una forte componente cromatica, mediata attraverso l’impiego di varie tecniche e sperimentazioni, che lentamente ne delineerà un percorso di maturazione espressiva. Seppur ancora legate all’ iconografia classica e scolastica, come nel disegno dal vero con matite colorate e carboncini, nelle sue opere emergono da subito elementi di forte contrasto cromatico e di originale descrizione oggettiva. Le ricerche, unite alla volontà di un distaccamento dai canoni dell’impostazione accademica, diventano ancora più chiare nelle sue decorazioni su sete e tessuti, foulard e tappeti, realizzati con tecniche e applicazioni di derivazione orientale. A questo si accompagnerà la lavorazione dell’argilla, plasmata nei basso rilievi carichi di movimento e di forza evocativa. Tre anni dei suo studi li dedica all’ incisione a punta secca, tecnica che non permette errori e ripensamenti, in cui la forza dei segni e la precisione del gesto ne esaltano la bellezza e il fascino. Ma sarà ancora il colore, preponderante ed inevitabile, il vero protagonista nel processo di apprendimento, in particolare nelle tecniche murarie dei finti marmi, degli spatolati e nei mosaici, con l’impiego di sabbie e terre. Nella fase più importante, in quel processo di transizione dal classico figurativo all’ onirico personale, nella pittura ad olio, abbandona il pennello preferendo un mezzo più diretto e rapido, fluido e grossolano , come la spatola che le permette di portare direttamente masse di pura materia ed energia. Utilizzando l’acrilico, invece, colore più freddo e piatto, ne arricchisce il valore con l’apporto di forti sfumature e di matite colorate, attribuendogli quella forza e quel vigore che segneranno il distaccamento definitivo dal figurativo convenzionale. Il disegno preparatorio viene così accantonato con l’impiego immediato del colore puro, ora è la materia che dà la forma e comanda lo spazio. Tutto varia in ogni istante nel dipinto, sorprendendo anche l’artista, in ogni singolo gesto tutto avanza con veemenza e creatività, il colore ancora una volta domina: nelle figure inedite e nella struttura dilatata, senza tempo, in una ricerca spasmodica, emotiva e incessante.